409

Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale passiva
nostra.
Beni inerenti: la dignità umana. Per temporale dignità
sacrificale è degno:
1) Di ammalarsi nell’amore
2) Di animalizzarsi nello Spirito
3) Di infernalizzarsi nello Spirito e nell’amore.
Il Padre è degno di questo.
Come possiamo essere indegni noi?

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Al fare sacrificale ci si accosta pregandolo.
Quando pregate, voi dite: Padre nostro che sei nei cieli.
Preghiera sacrificale, da dire e da fare. Bene appellato e
collocato. Bene augurato e perorato; bene attualizzato: Sia
fatta la tua volontà sacrificale come in cielo così in terra.
È la volontà divina Paterna. Vuole il sacrificale suo celeste:
sacrificandosi e lasciandosi sacrificare. Vuole il sacrificale
terrestre:
- il suo: per volontà moritiva salvifica: salva morendo.
- Il nostro:
. L’attivo: quello che mi do al piacerale
. Il passivo: quello che il Padre mi dona per la mia
assoluzione presente.
Mi può sacrificare il cosmo, come il nemico: sacrificale
inimicale. Può sacrificare i miei beni: componenti: corpo
animato e spirito Spiritato.
Ci può sacrificare i beni aderenti: presiedono allo sviluppo
di un corpo animato cui il Padre ha assegnato una
forma potenziale o piccolare. Aderiscono perfettamente e
necessariamente ai bisogni della persona: cibo, vestito,
abitazione. Beni componenti e beni aderenti sono sacrificabili.
Mi può pure sacrificare i beni inerenti alla persona.
Che beni sono? Sono beni insiti nella specifica composizione
della persona. Li potrei anche chiamare beni conseguenti
la composizione della persona, ma non ne affermerei
la loro interiorità. Beni che stanno con la composizione
della persona sono:
*) La dignità. La vera discende da Dio, da noi esce la
falsa. Solo la vera ci fa degni del Figlio, la cui dignità è
sacrificale. Scende dal Figlio Gesù e ci fa degni di Lui.
Scende dal Padre.
1) In Lui ce n’è una eternale: è atto puro espropriativo di
sé e generativo del Figlio.
2) In Lui se ne dà una temporale mediante una metamorfosi
sacrificale. Pur restando atto puro si riduce a
sommo concentrato di potenzialità sacrificali che evolvendosi
daranno una successione indefinita di atti
sacrificali.
Abbiamo elencato le sue potenzialità: creatività temporale,
temporalità evolutiva (nella pienezza dei tempi sacrificali),
irradiabilità ed ecclesiabilità; ammalabilità e moribilità.
Le sue potenzialità sacrificali passano in atto nella
famiglia angelica prima, nella famiglia umana poi. Dalla
famiglia angelica trae uno spirito indispensabile per attualizzare
la sua sacrificalità nella famiglia umana. Trae un
essere infernale capace di infernalizzare: Satana. Ci limitiamo
a parlare delle sue potenzialità sacrificali attualizzate
nella persona.
1) Per dignità temporale il Padre si fa degno della messa
in malattia del suo amore. Al mio incominciare un raggio
divino di amore Paterno espropriato mi si dà da
vivere al sacrificale con una concezione battesimale
cresimata. Il Padre si cede in mia proprietà: è la sua
meità. Su di essa si avventa Satana e me la inchioda fissandola
per tutta la mia vita presente. È la messa in
malattia dell’amore Paterno. (Sacrificale per Lui, egoisticale
per me) L’operazione satanica ha un nome:
egoisticizzazione dell’amore Paterno. Il suo amore
passa da egoisticale a sacrificale per me.
2) Degno pure della riduzione allo stato animalesco del suo
Spirito. Che stato è quello di un animale? È lo stato in cui
l’essere dispone di una forza vitale cieca, velocissima,
potentissima e infallibile che agisce su direttrici bene specificate.
Una forza vitale che noi chiamiamo: istinto;
assente nella specifica composizione umana e che Satana
ricava tagliando la comunicazione tra spirito Spiritato e
corpo animato. La forma dell’istinto la impone allo
Spirito Paterno. Seconda operazione che chiamiamo:
istintivizzazione. Non è che lo Pneuma sfugga tale imposizione,
a fedelissimo al Padre si lascia trasformare in un
Agente cieco, velocissimo, potentissimo, infallibile, che
trascina tutta l’umanità verso la morte dell’amore.
3) Degno di essere fissato nella eterna morte dell’amore
fino allo sbocco finale eternale. Per ogni azione che si
fa istintivamente a ogni tocco di cosa o di persona
l’amore procede in morte: va al male della morte eterna.
È la temporale dignità sacrificale Paterna umanata.
Degno di ammalarsi, degno di animalizzarsi, degno di
infernalizzarsi. È la sua sconcertante piccolarità sacrificale.
Tentati di rinnegarla.

Nessun commento:

Posta un commento