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Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale.
b) Mi può scandalizzare il bene.
Il bene eucaristico annunciato fa naufragare un sacco di
discepoli. Prima mormorazione, poi discussione, infine
scandalizzazione. Vagliati, i 12 si salvano per mano di
Pietro. Quello eucaristico è uno scandalo consumato. Per
i 12 si fa vicino uno scandalo crociale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Al fare sacrificale ci si accosta pregandolo. Quando pregate,
voi dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale,
da dire e da fare. Bene appellato e collocato. Bene
augurato e perorato; bene attualizzato: Sia fatta la tua volontà
sacrificale come in cielo così in terra. È la volontà divina
Paterna. Vuole il sacrificale suo celeste: sacrificandosi e
lasciandosi sacrificare. Vuole il sacrificale terrestre:
- il suo: per volontà moritiva salvifica: salva morendo.
- Il nostro:
. L’attivo: quello che mi do al piacerale
. Il passivo: quello che il Padre mi dona per la mia
assoluzione presente.
Mi può sacrificare il cosmo, come il nemico: sacrificale
inimicale. Può sacrificare i miei beni: i componenti:
a) il corpo animato: con la mutilazione o l’uccisione
b) Lo spirito creato: affidandogli la menzogna
c) Lo spirito divino Paterno che fa spiritato il mio:
mediante lo scandalo che mi faccia passare dalla
potenza all’atto la morte dell’amore. ‘È il male fatto
o detto, che toccando gli altri li invoglia a peccare’.
1) Che scandalizza è il male.
2) Mi può scandalizzare pure il bene.
Sommo bene Figliale è Gesù. Ha fatto rasentare a Giovanni
Battista uno scandalo messianico. C’è uno scandalo ancor
più grave, nel quale ha fatto naufragare un sacco di discepoli:
è lo scandalo eucaristico. Moltiplicati i pani e i pesci,
Gesù si fa introvabile. Lo beccano il giorno seguente a
Cafarnao dopo una ricerca affannosa: cercato non perché
hanno visto, ma perché hanno mangiato a sazietà.
Li sprona a procurarsi non un cibo che perisce, ma che dura
per la vita eterna. Esso pure è trovabile dal Figlio dell’uomo.
Se ne entra in possesso credendo che Colui che il
Padre ha inviato, è il pane di Dio che scende dal cielo, e dà
la vita. Gesù si identifica: ‘Io sono il pane della vita, disceso
dal cielo’.
1) Scoppia un intensa agitazione per una sfacciata menzogna:
ne conosciamo i genitori, come fa a dire che
discende dal cielo? Fanno questo per la mancanza di
attrazione Paterna. Il pane della vita è pane vivo, e chi
ne mangia vive in eterno. Al pane vivo da mangiare
accosta il segno: ‘E il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo’.
2) ‘Come può costui darci la sua carne da mangiare?’. A
questo punto si accende una indignata discussione:
incredibile e assurdo darci la sua carne da mangiare.
Cannibalismo mangiare la carne di una persona. Gesù
riafferma la cosa e la completa: mangiare il suo corpo
e bere il suo sangue è condizione di vita eterna. Come
il Figlio vive del Padre, così chi lo mangia vive di Lui.
Giovanni Evangelista fa affermare ai discepoli la
durezza e la incomprensione di un simile discorso: era
meglio fare affermare un palese segno di pazzia: ma
quest’uomo è un pazzoide?
3) Il suo discorso li ha proiettati in una voragine scandalosa.
Gesù tenta di ripescarli. ‘Questo vi scandalizza? E
se vedeste il Figlio dell’uomo risalire in corpo là dove
era prima?’. ‘È lo Spirito che vivifica, la carne non
giova a nulla. Le parole che vi ho dette sono spirito e
vita’. Non li ripesca, e un sacco di discepoli se ne
vanno. Scandalo consumato. Scandalo eucaristico.
Niente affatto preoccupato di quella defezione in
massa, ti si mette a vagliare anche i dodici: ‘Volete
andarvene anche voi?’. Ciecamente Pietro salva la
situazione pericolosa. Per loro è in arrivo un altro scandalo
non più dovuto alle parole, ma ai fatti reali.
Giovanni trae scandalo dal suo sacrificale carcerale. I
discepoli dal sacrificale di Cristo mangiato. I dodici
subiranno lo scandalo della croce.

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