406

Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale. Beni
inerenti sacrificabili. La dignità umana. Il sacrificale ha
la massima dignità. Per Lui, ma non per noi. Il sacrificale
chiama amore. Lui glielo dà devoto e silenzioso.
Sull’amore sacrificale fonda la sua metamorfosi traente e
tratta. Il sacrificale dell’amore ha dignità divina Figliale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale ed ecco uscir fuori
la preghiera del fare sacrificale. Al fare sacrificale ci si
accosta pregandolo. Quando pregate, voi dite: Padre
nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale, da dire e da
fare. Bene appellato e collocato.
Bene augurato e perorato; bene attualizzato: Sia fatta la
tua volontà sacrificale come in cielo così in terra. È la
volontà divina Paterna.
Vuole il sacrificale suo celeste: sacrificandosi e lasciandosi
sacrificare. Vuole il sacrificale terrestre:
- il suo: per volontà moritiva salvifica: salva morendo.
- Il nostro:
. L’attivo: quello che mi do al piacerale
. Il passivo: quello che il Padre mi dona per la mia
assoluzione presente.
Mi può sacrificare il cosmo, come il nemico: sacrificale
inimicale. Può sacrificare i miei beni: componenti: corpo
animato e spirito Spiritato. Ci può sacrificare i beni aderenti:
presiedono allo sviluppo di un corpo animato cui il
Padre ha assegnato una forma potenziale o piccolare.
Aderiscono perfettamente e necessariamente ai bisogni
della persona: cibo, vestito, abitazione. Beni componenti e
beni aderenti sono sacrificabili.
Mi può pure sacrificare i beni inerenti alla persona. Che
beni sono? Sono beni insiti nella specifica composizione
della persona. Li potrei anche chiamare beni conseguenti
la composizione della persona, ma non ne affermerei la
loro interiorità. Beni che stanno con la composizione della
persona sono:
*) La dignità. La vera discende da Dio. Ed è quella che ci
fa essere degni di Lui. Degni del Figlio Gesù, la cui dignità
fa da modello alla nostra. Che dignità quella di Gesù?
Una dignità che ha pubblicato ufficialmente nella sua passione.
Le abbiamo dato la sua giusta qualifica: fu dignità
sacrificale. Forse non ve la sentite di chiamarla dignità
quella sacrificale. Anzi sembra di doverla definire: disonorante,
infamante, avvilente, straziante, distruggente,
annullante, buona per Lui ma non per noi.
Ci fa orrore e ribrezzo la sua dignità. Noi disponiamo in
effetti solamente di un criterio che promana egoisticità
umana: è una dignità che fa orrore all’uomo egoisticale.
Non al Figlio del Padre.
Cerchiamo di entrare nella sua valutazione. Io non dico
mai: sacrificio della croce, perché sacrificio si collega
solamente alla sua fisicità.
Lo chiamo il suo sacrificale sia perché lo raduna tutto: il
fisico, il morale, il messianico e il divino Figliale, sia perché
l’ha trattato con esclusivamente con l’amore Figliale
che è amore sacrificale. (Il sacrificale chiama amore e
ottiene odio da noi) Gesù al suo sacrificale, voluto per
accettazione, ha dato un’anima, quella dell’amore sacrificale:
devoto e silenzioso.
1) La devozione al Padre gli fu essenziale: infatti nella
generazione temporale o spirito di amore del Padre si
cede espropriato non forma personale di Figlio da
viversi al sacrificale, perché è amore sacrificale. Nella
generazione ha realizzato un passaggio completo da
Padre a Figlio: ‘Tutto ciò che è mio è tuo, e tutto ciò
che è tuo è mio’. È la comunione Trinitaria. Verace
quello che Gesù dice: ‘Mio cibo e mia bevanda è fare
la volontà sacrificale del Padre mio celeste’.
Prontissimo a fare la sa volontà sacrificale.
2) E la fa in profondo e totale silenzio. Il silenzio dell’amore
sacrificale dice a voce distesa la assenza totale
di qualsiasi sentimento di odio o di vendetta. Così il
suo sacrificale ha la sua animazione divina: devoto,
silenzioso amore.
È proprio il suo devoto, silenzioso amore sacrificale la
radice fondante della sua dignità sacrificale. Da quella
radice è la sua metamorfosi Figliale.
1) La traente: è la pneumatica. Attualizza quella che aveva
solo in potenza. Attualizza la sua irradiabilità: da quel
sole Figliale una moltitudine di raggi di amore sacrificale
che puntano alla persona. E con quella la sua
ecclesiabilità: può unire a sé una moltitudine che li
accoglie e farne chiesa per il cielo.
2) La tratta: è la corporale: la risurrezione di un corpo spiritualizzato
e pneumaticizzato. La dignità sua sacrificale
è la vera. Sollecita la nostra, senza della quale non
siamo degni di Lui: niente comunità.

Nessun commento:

Posta un commento